venerdì 23 novembre 2012

Il bicchiere nell'arte Parte II

Il bicchiere nell'arte, come già visto in post precedenti, è sempre stato un soggetto centrale delle opere sin dall'esistenza dell'alcool, che sia vino o che sia Assenzio.

Partiamo da una delle prime comparse del bicchiere vitreo, siamo ad Ercolano, la cittadina romana il cui nome, secondo la leggenda, trae origine dal suo fondatore, Ercole. Ad Ercolano, come a Pompei, sono presenti le migliori (dal punto di vista della conservazione) opere "Ad Frescum" dell'era  romana, una di queste, datata 60 d.C. ed ora conservata al museo Nazionale di Napoli, ritrae proprio una natura morta con bicchiere, soggetto con cui apriamo e con cui chiuderemo questo percorso nell'arte.

Natura morta con bicchiere, 60 d.C. Museo Nazionale, Napoli
Nel Romanico e nel Gotico è curioso notare come il bicchiere sparisce dalle raffigurazione, tant'è che è difficile trovarlo persino nelle "ultime cene" di quel periodo, presumibilmente poiché il mito del "Graal" non aveva ancor trovato larga diffusione, ma anche dopo la sua apparizione nella rappresentazione artistica trovò più spazio nella leggenda che non nella fede, perlomeno come elemento centrale. Un esempio è nelle illustrazioni dei codici miniati medievali, come nel Graal Rochefoucauld datato 1300, dove il Graal appare in tutto il suo splendore al centro della Tavola Rotonda.

Apparizione del Graal. 1300 circa, contenuto nel "Graal Rochefoucauld", collezione privata
Con un salto temporale di 300 anni, passiamo a Michelangelo Merisi, alias Caravaggio. In uno dei suoi dipinti più celebri, Caravaggio ritrae un giovane Bacco intento a godersi la sua giovinezza attorno a tanta frutta e un calice di-vino in mano, che sembra voler porre all'osservatore

Michelangelo Merisi, Bacco, 1597, Galleria degli Uffizi
Piccola curiosità, identici bicchieri sono quelli de "Le nozze di Cana" del Veronese datato 1563

 Paolo Veronese,  Nozze di Cana,  particolare, 1563 Museo del Louvre

Il Bacco arriva 30 anni dopo la Controriforma, che portò alla scissione del cristianesimo occidentale in cattolici e protestanti. La protesta luterana trovò solida affermazione nell'Olanda di Jan Vermeer, nei cui quadri vita quotidiana e morale luterana si incontrano nella tranquillità dei suoi dipinti.
Ne "Ragazza con bicchiere" una giovane donna sfugge alle attenzioni di un giovane rifugiandosi in un bicchiere di vino, atteggiamento che, sia similare che accentuato, ritroveremo nelle prossime opere.

Jan Vermeer, Bicchiere di vino, 1659,  Staatliche Museen
1700, devo riprendere in mano il manuale dell'arte del XVIII secolo per ritrovare l'opera prescelta, a breve aggiornamento...

Saltiamo dunque diretti al 1800, industrializzazione, urbanizzazione, alcolizzazione. L'arte abbandona il committente e dipinge ciò che vuole, superato il neoclassicismo, e si concentra spesso e volentieri sul disagio sociale.

Degas è stato maestro in ciò, con "l'Assenzio", celeberrimo dipinto in cui una donna si perde nel bicchiere del liquore che ha posto dinanzi a sé. Quante potenziali storie sull'Assenzio! Ma tagliamo qui, che è già troppo lungo così questo posto.

Edgar Degas, Assenzio, 1875, Musée d'Orsay

Ma ritorniamo a Vermeer e alla sua "ragazza con bicchiere di vino", ella si isola portandosi un bicchiere al volto, stesso gesto della "ragazza col bicchiere in mano" ne "La colazione dei canottieri" di Gustave Renoir, personaggio tanto declamato ne "Le fabuleux destin d'Amélie Poulain" di Jean-Pierre Jeunet.




Vi risparmio la serie di poeti maledetti ritratti o immortalati davanti ad un bicchiere, vi basti cercare "Verlaine" e "ritratto Verlaine Rembaud" su google immagini, passiamo alla chiave che chiude il circolo del post: "Natura morta con bicchiere" di Morandi. Non ci perdiamo troppo in chiacchiere sulla passione di Morandi per gli oggetti del quotidiano, godetevi quest'ultima opera!



Giorgio Morandi, Natura morta con bicchiere, 1920

giovedì 15 novembre 2012

Arte e bicchieri

Nonostante le carrellate passate di opere incentrate sul bicchiere, come il post sul bicchiere fiammingo, proponiamo qui un'opera di un pittore appassionato di nature morte. Fra i suoi soggetti preferiti, bottiglie, vasi, caffettiere e tutti quei manufatti comuni nelle cucine d'ogni dove.
L'opera è un semplice dipinto ad olio del 1920, relativamente piccolo come solito per Morandi (34,3x42 cm) e s'intitola, appunto, "Natura morta con bicchiere".


giovedì 8 novembre 2012

Bicchieri non solo per bere-Collezione

Bicchieri in cui la funzione assoluta che ispira il progetto non è il bere, ma una funzione secondaria, questo è il fil conduttore della nostra collezione.
#1 Bicchiere Nutella
Anno: 2012 (primo bicchiere 1964)
Materiale: vetro
Motivo del progetto: contenere Nutella
Informazioni supplementari: grafica dedicata al 150° anniversario dell'unità d'Italia
#2 Smoke
 Anno: 1964
Materiale: vetro
Progettista: Joe Colombo
Motivo del progetto: fumare con un bicchiere in mano
L'immagine fa riferimento ai bozzetti di progetto del 1964, conservati presso l'archivio di Joe Colombo, Milano.
#3, Bicchiere telescopico

Periodo: 1980 circa
Materiale: plastica
Progettista anonimo
Motivo del progetto: trasportare il bicchiere
#4 Calice Tiffany


Anno: 1900-1902
Materiale: vetro
Progettista: Louis Comfort Tiffany
Motivo del progetto: incarnare lo spirito arts and crafts-decorativo
Calice conservato presso il Metropolitan Museum of New York, codice pezzo

51.121.27

#5 Coppa dell'amicizia
Periodo: XVII secolo-oggi
Materiale: legno
Progettista anonimo
Motivo del progetto: creare un oggetto di convivialità


#6 Bicchiere di carta (o bicchiere da passeggio)
Periodo: 1960-oggi
Materiale: carta
Progettista anonimo
Motivo del progetto: rispondere alle esigenze di consumo rapido
#7 "bicchiere" da astronauta

Periodo: 1960-oggi
Materiale: plastica
Progettista anonimo
Motivo del progetto: sopperire all'assenza di gravità